Casa Tirinnanzi

Casa Tirinnanzi

Care amiche e cari amici legnanesi,

sono Paolo Scheriani, il direttore artistico del Teatro Tirinnanzi, e da oggi voglio creare un dialogo costante con tutto il pubblico del nostro bellissimo teatro. Il teatro è abitato da una moltitudine di persone, distribuite tra palco e platea. È umanità allo stato puro, che si incontra in un luogo privilegiato, per dare vita a una magia che è immutata da millenni.

Questo mio primo scritto è per raccontare la nostra idea di gestione e programmazione del teatro, per condividere con ognuno di voi la nostra passione per questo lavoro e l’invito che vi faccio è di inviare i vostri pensieri e le vostre considerazioni, tanto preziose per la crescita di ognuno di noi.

Il Teatro Comunale di una città come Legnano, nella nostra visione, deve ricoprire un ruolo importante nel tessuto sociale e culturale del territorio e non essere un mero contenitore di spettacoli. Il nostro impegno sarà quello di costruire una casa della cultura, una “factory” dove gli spettacoli saranno la parte più importante delle attività, ma non la sola. Bisogna pensare al Teatro Comunale come un “Presidio d’Arte”. Un luogo che promuova, attraverso gli spettacoli e le attività collaterali, valori universali, primo tra tutti la pace. Verrà proposta una ricca stagione teatrale, formata da spettacoli di prosa, concerti, spettacoli di puro intrattenimento, spettacoli per le scuole e per le famiglie, presentazione di libri e incontri di vario genere. Il teatro, di volta in volta, si trasformerà in una galleria d’arte o in uno spazio per seminari e workshop. Sarà luogo di incontro come un’antica agorà o semplicemente uno spazio dove poter leggere un libro nel silenzio che solo in un teatro si puo trovare, tanto più che il nostro progetto prevede l’apertura di un piccolo corner libri dove poter leggere e consultare libri di teatro, cinema e arte.
Vogliamo creare un ponte ideale tra Legnano e Milano, attraverso un teatro comunale che soddisfi le necessità dei cittadini ma si apra a un dialogo con i “cugini” milanesi, innanzitutto creando legami con i teatri del capoluogo lombardo e impegnandoci a intercettare un pubblico in tutto l’Altomlanese.

Per dare vita a questo progetto, si sono unite alcune realtà che operano sul territorio dell’Altomilanese e che hanno segnato la vita culturale cittadina negli ultimi vent’anni: Albachiara Spettacoli, Compagnia scheriANIMAndelli, la Scuola di Musica Paganini e ScenAperta Altomilanese Teatri, capitanate dalla Cinematografica Valentino, aggiudicataria del bando per la gestione del teatro. La direzione artistica è affidata a Paolo Scheriani, la direzione organizzativa a Marco Borroni con la codirezione di Miguel Dell’Acqua, Fabio Poretti e Carlo Grassi. Un lavoro di squadra che è la peculiarità di questa nuova gestione, dove ognuno parteciperà con le proprie competenze e specificità, offrendo alla città una proposta quanto più ampia e di valore.

Non possiamo non considerare ciò che sta accadendo intorno a noi nel fare ciò che facciamo, sarebbe un esercizio sterile ed egoriferito altrimenti. Il teatro può e deve essere in grado di attuare ciò che io definisco “poetica della trasformazione”. Qualunque azione accada, lo scopo ultimo è “trasformare il veleno in medicina”. È per questo che in un momento così delicato, dove aumentano e si avvicinano i “teatri di guerra”, noi decidiamo di manifestarci come “teatro di pace”. Un teatro in grado di mettere in scena conflitti ma che suggerisce e sperimenta modi e tecniche per risolverli. Il solo atto di entrare in un teatro è una dichiarazione di pace.
Una voce voce importante nella nostra visione di gestione del teatro, sono gli spettacoli di produzione, in collaboarzione con la Compagnia scheriANIMAndelli (compagnia residente). In programma nella prima stagione due nuovi spettacoli, “Lo ha detto Gaber” e “Jannacci & Pagliacci”, con la regia di Nicoletta Mandelli. Un mix tra teatro di narrazione e “musical da camera”, per raccontare la vita di due grandi artisti e, attraverso le loro canzoni, ripercorrere la storia recente del nostro paese. Ma di questo avremo modo di parlarne più avanti nella stagione.

Come drammaturgo, sono particolarmente sensibile a tutto ciò che concerne quel che viene definito “nuova drammaturgia”, per questo motivo, nell’arco della stagione, creeremo dei “focus” sull’argomento, dei momenti di dialogo e confronto con gli autori, oltre che a letture di nuovi testi. Ma non c’è futuro se non si fa tesoro di ciò che è stato, ed è per questo che apriremo una finestra sul teatro antico in una sorta di appendice estiva della stagione, con una mini rassegna di classici greci e latini, in una location suggestiva, all’interno del Parco Alto Milanese.
Altro punto a noi caro è il coinvolgimento delle scuole, non solo con spettacoli a loro dedicati ma con una costante relazione che implichi una serie di iniziative, capaci di creare sempre maggiore interesse da parte degli studenti verso il teatro. I ragazzi sono il futuro pubblico che il teatro deve coltivare: per questo motivo sarà nostra cura e impegno far si che ogni studente si affezioni, grazie a spettacoli e iniziative a loro dedicate.
Questa squadra si impegnerà affinché il Tirinnanzi diventi un punto di riferimento, non solo per gli appassionati di teatro ma per tutte quelle persone che vedono nella cultura e nell’arte un’occasione di trasformazione e di crescita. Un nuovo corso per il Teatro Tirinnanzi, che da oggi possiamo definire un “Teatro ad alto contenuto umano”

Il direttore artistico
Paolo Scheriani