Non sembra possibile ma siamo arrivati all’ultimo spettacolo di prosa della stagione. Non è ancora tempo per tirare le somme perché abbiamo altri appuntamenti in programma per tutto Maggio ma non possiamo che dirci soddisfatti per come sta andando. Venerdì abbiamo in programma lo spettacolo di e con Stefano Massini “L’alfabeto delle emozioni”. Massini ad oggi è il più importante drammaturgo a livello internazionale, oltre che essere un grande comunicatore. Averlo in stagione è la conferma della linea artistica che abbiamo voluto imprimere al teatro. Sabato abbiamo un altro pezzo da novante della musica: Paolo Tomelleri. Sassofonista, clanirettista e grande jazzista. Tomelleri e la Monday Orchestra porteranno al Tirinnanzi un repertorio di evergreen americani.
Ma gli appuntamenti per il fine settimana non finiscono qui. Infatti proseguono le iniziative denominate “Oltresipario”, che arricchiscono la proposta culturale del Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi. Questa settimana sono due gli eventi da non perdere. L’appuntamento con i Ciceroni “Tirem Innanz” e il Vernissage della mostra “NON C’E’ PACE” di Vittoriano Ferioli. Entrambi gli appuntamenti sono in programma domenica 13 Aprile. Il primo, come di consueto alle ore 10.00, per scoprire luoghi e storie della nostra città. Questo mese il viaggio che i Ciceroni ci invitano a intraprendere, ha come titolo “LUNGOLONA – alla riscoperta della Legnano Industriale”. Percorreremo a piedi una tratto che ha segnato la storia della Legnano Industriale dei secoli scorsi e con l’aiuto dei ricordi illustreremo come validi imprenditori, ma soprattutto uomini, hanno contribuito, mettendosi in gioco, alla industrializzazione e modernizzazione di quello che era un borgo agricolo, trasformandolo in città. Il tour, come sempre, si concluderà in teatro, dove ad attenderli, questa volta, ci sarà l’artista Vittoriano Ferioli che nel Foyer inaugurerà la mostra “NON C’E’ PACE – Polaroid dall’Ukraina”.
Una mostra più che mai attuale e puntuale. Dice Ferioli: “In quel febbraio 2022 non riuscendo a giustificare l’assurdità della guerra, non avendo parole per spiegare, ma un dramma fra le fibre della pelle che mi scuote al sentire i bollettini televisivi, ho iniziato a disegnare, e continuo a farlo girando fra video e notizie in rete. Così coi miei colori continuo a “scattare” impressioni, dolori, disperazioni, nausee, segni e purtroppo lo schifo”.
Il direttore Artistico Paolo Scheriani, che ha invitato Ferioli ad esporre nel Foyer del teatro, aggiunge: “L’arte deve farsi testimone dei tempi e raccontare anche l’inenarrabile, come sempre è stato. Ferioli con queste opere assume il ruolo di artista/cronista. Una sorta di reporter, che non ha bisogno di recarsi sul teatro di guerra ma si connette, come solo gli artisti sanno fare, con quei luoghi e con ciò che in quei luoghi accade, per “fotografare” l’assurdità dei conflitti”.


